Gli atti processuali
- By Simonetta Bazzolo
- Categoria principale: BEATO ODORICO DA PORDENONE
- In il beato odorico da pordenone
- Visite: 732
Chiuso a Udine il martedì di Pasqua 2006, il processo diocesano de vita, virtutibus necnon super continuatione famae sanctitatis et miraculorum del Beato Odorico, i poderosi atti, sigillati dall'arcivescovo Pietro Brollo in tre contenitori, sono stati recati a Roma dai Frati Minori Conventuali già nella giornata del 20 aprile. La consegna da parte del postulatore generale padre Angelo Paleri, con il vicepostulatore padre Tito Magnani, è avvenuta alla Congregazione delle Cause dei Santi alla presenza del cardinale prefetto José Saraiva Martins.
Primo passo ora previsto è l'accettazione da parte del Dicastero vaticano del materiale raccolto, previa verifica dell'osservanza di tutte le prescrizioni della legislazione vigente sulle cause dei Santi. Dopodiché si potrà rendere pubblico quanto raccolto in questi anni di nuove e accurate indagini attorno alla figura di Odorico. Ogni avvio (o riavvio) di causa di canonizzazione è sempre stimolo per serie ricerche e nuove acquisizioni: sarà interessante vedere che cosa è emerso dall'inchiesta condotta dal Tribunale ecclesiastico udinese.
La fase romana della causa, ora iniziata, si presenta più lunga e complessa di quella diocesana. In particolare la Congregazione è chiamata a un giudizio di merito sull'esercizio in grado eroico da parte di Odorico delle virtù cristiane: tale pronunciamento è conditio sine qua non per la canonizzazione. Ma non basterà, perché si dovrà sottoporre all'esame del dicastero anche un presunto miracolo: per cui l'opera oggi più necessaria è quella della preghiera di intercessione, alla quale tutti i credenti possono collaborare, fidenti nella santità del grande missionario.
È indubbio comunque che ora la causa può dirsi veramente uscita dai preliminari e in pieno corso: un risultato concreto non semplice né scontato. Si pensi che esso era in votis già nel 1930-31, quando a tale fine si era predisposto un ricco calendario di iniziative nel sesto centenario della morte di Odorico. L'idea di riprendere l'iter era poi stata caldeggiata pubblicamente a Pordenone nel 1955 dal cardinale Celso Costantini, già delegato apostolico in Cina, durante la commemorazione da lui tenuta nel duomo di San Marco nel bicentenario della beatificazione formale dell'intrepido francescano. Di qui l'importanza del lavoro compiuto dal Tribunale ecclesiastico ad hoc e il rilievo della sua chiusura cui hanno preso parte, nel Palazzo Patriarcale udinese, i tre vescovi del Friuli, molti frati dei minori conventuali e delle altre famiglie francescane, sacerdoti delle città di Udine e Pordenone e il rettore dell'Università del Friuli.
Walter Arzaretti